“Imbracciare il fucile,
durante l’occupazione nazi-fascista,
fu necessario,
l’orrore delle foibe,
fu inutile”

La nostra “relazione”, al Direttivo FIM-CISL del 20 gennaio 2016, rivolta anche alle altre Forze Sociali e ai rappresentanti del mondo Imprenditoriale Bresciano.

Non è un caso essere qui, l’impegno che mettiamo nel nostro contrasto al fenomeno “usura”, non è slegato dal mondo del Lavoro e cercherò di dirVi il perché, molto brevemente, con dati reali e documentati.
Da anni lo diciamo, anche ad alta voce, ma pochi lo hanno colto, quindi doppio Grazie a chi ci ha invitato.

Mia Madre ha fatto l’Operaia, per 30 anni, prima di decidere di diventare una piccola Artigiana, che da casa, Lavorava per un’Azienda di Concesio, oggi fallita, la Flash, produttrice di accendigas.
Fino a qui niente di strano, ma poi accade, che dalla mattina alla sera, il Lavoro non c’è più, l’Azienda Flash prima “internalizza” tutte le produzioni e poi chiude.
La cosa più importante per mia Madre in quel momento, diventa il trovare quei denari che le serviranno per liquidare i suoi due Operai e poi si vedrà.
Stiamo parlando di pochi milioni di lire, una sciocchezza per chi aveva sempre versato fino all’ultimo centesimo in quella banca, tuttavia quella banca non glieli dà, anzi un solerte impiegato la indirizza verso un’altra forma di finanziamento, meno controllata, fuori dai circuiti ufficiali, gestita da due signori di Pezzaze e di Marcheno.
Pochi milioni di lire, si moltiplicano per dieci, in meno di un anno, con minacce telefoniche, appostamenti notturni e diurni, insomma, un dramma per una Persona che ha sempre fatto dell’Onestà il suo modo di vivere.
Mia Madre torna a fare l’Operaia e da quel giorno, il suo stipendio, è quasi interamente destinato a questi delinquenti, fino alla decisione, importante, di tornare nella Legalità, andando dai Carabinieri di Gardone Val Trompia a fare, prima nella storia della nostra valle, una denuncia contro i “suoi” usurai.
Ecco, la vicenda di Cesarina Civini ha un lieto fine, Grazie al suo Coraggio e alla sua Onestà, anche se il processo ha prodotto solo il sequestro dei beni, senza rendere nulla di ciò che era stato rubato, perché la Legge, è ancora incompleta, in quanto al fondo antiusura possono accedere solo coloro che hanno una partita iva.
Tuttavia, decidiamo di metterci a disposizione degli altri e nasce il Comitato Antiusura della Valle Trompia https://www.gaemara.com/antiusura

Avere a che fare con le vittime, conoscere le loro storie, è come scendere ogni volta all’inferno, perché alcune dinamiche non te le aspetteresti, a Brescia.
Varie le motivazioni che ti spingono a ricorrere ai prestiti illegali: una il gioco d’azzardo, oggi finalmente riconosciuta come patologia, con il nome di “ludopatia”, ma in questi ultimi anni la crisi del mondo del Lavoro, è stata di certo uno delle cause principali del diffondersi di questo problema.
La crisi riguarda tutti, Lavoratori e Datori di Lavoro, sono sullo stesso piano.
Le mafie, che gestiscono di fatto l’usura ormai in tutto il nord Italia, soprattutto in zone industrializzate come Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia, sanno quali sono le Aziende in difficoltà economica e sono loro stesse a proporsi di salvarle, perché hanno bisogno di “Aziende Lavatrici”, per ripulire il denaro sporco, frutto di altri traffici, quali appunto il gioco d’azzardo, ma soprattutto prostituzione e traffico di droga.
Prestano soldi, comprano azioni, entrano in società e da quel momento, il Titolare è ricattabile: i fornitori non li decide più lui, ma il nuovo socio, le assunzioni non le decide lui e i nuovi Dipendenti, li inserisce, magari anche rispettando le regole, il nuovo socio.
Naturalmente in queste società, non c’è spazio per la Sindacalizzazione e in un modo, o nell’altro, risolvono anche questo problema, invitando i Lavoratori e le Lavoratrici a non tesserarsi, o peggio ancora, a fare i delegati di comodo.
Altro motivo, non secondario, per cui, ciò che facciamo, ha a che fare con il mondo del Lavoro, è legato alla Sicurezza: sappiamo tutti che le difficoltà economiche determinano il nostro stato d’animo e i rischi aumentano.
Per tutti questi motivi, questo tema ci riguarda e ciò che invitiamo a fare, è alzare l’attenzione nei casi più difficili, che andando sul territorio, un Delegato Sindacale, potrebbe incontrare. Fare prevenzione con uno sportello, fosse anche solo informativo, in ogni sede Sindacale, in ogni luogo di aggregazione, nelle Sedi Comunali, nelle Scuole, nelle Fabbriche.

In ambito Sindacale, una cosa che potrebbe aiutare, nel salvataggio delle Aziende e che sarebbe un deterrente alle infiltrazioni illegali, è la partecipazione dei Lavoratori alle decisioni operative di una società, già sperimentata in passato, proprio a Brescia. Mi pare buona cosa e lo sarà ancora di più, se fatta in modo Unitario.
Per fare questo, oggi, ci vuole più Coraggio e significa essere limpidi e inattaccabili sul Lavoro, significa avere l’intelligenza per capire che il conflitto, a volte, è l’ultima soluzione.
Il nostro è dunque, un semplice segnale di allarme, un chiaro no alle inflitrazioni mafiose nel nostro territorio e lanciarlo in una Sede Sindacale, significa dire che la “cosa” riguarda tutti e dovrebbe spingere ad una Lotta Comune.
Una Lotta già iniziata, anni fa, nel mondo dell’edilizia selvaggia, nella Bassa Bresciana, Grazie ad un bravo Delegato CGIL, ma che oggi, ha bisogno di nuova forza, che solo l’Unità Sindacale può dare.

Gabriele Guerini
Comitato antiusura della Valle Trompia